Nuove lesioni ischemiche coesistenti con emorragia intracerebrale acuta
L’infarto cerebrale acuto può coesistere con la emorragia intracerebrale ipertensiva, poiché le lacune e l’emorragia intracerebrale ipertensiva hanno in comune fattori di rischio e patologia dei piccoli vasi.
Si è cercato di determinare la frequenza e i predittori di nuove lesioni ischemiche mediante risonanza magnetica pesata in diffusione ( DWI ), nei pazienti con emorragia intracerebrale acuta ipertensiva, e si è cercato di capire se nuove lesioni ischemiche possono prevedere successivi eventi clinici cerebrovascolari.
Uno studio prospettico ha arruolato 97 pazienti con emorragia intracerebrale acuta ipertensiva diagnosticati entro 3 giorni dopo l'insorgenza.
DWI e immagini gradient echo pesate in T2 sono stati eseguiti 5 giorni dopo l'insorgenza.
Sono state osservate 49 nuove lesioni ischemiche asintomatiche in 26 pazienti ( 26.8% ), con 37 delle 49 nuove lesioni ischemiche ( 75.5% ) localizzate nella sostanza bianca sottocorticale o nel tronco cerebrale.
L’analisi di regressione logistica multipla ha mostrato che i microsanguinamenti basali maggiori di 2 e la leucoaraiosi ( alterazioni della sostanza bianca ) da moderata a grave erano indipendentemente associati a nuove lesioni ischemiche.
Nel corso di un follow-up medio di 42 mesi, 9 pazienti sono andati incontro a eventi clinici cerebrovascolari o decessi vascolari.
In conclusione, nuove lesioni ischemiche spesso si manifestano durante la fase acuta di una emorragia intracerebrale e sono principalmente associate a patogenesi dei piccoli vasi.
Le nuove lesioni ischemiche che si verificano unitamente a emorragia intracerebrale possono essere un marcatore utile per identificare i pazienti ad alto rischio di futuri eventi clinici cerebrovascolari o morte vascolare. ( Xagena2012 )
Kang DW et al, Neurology 2012; 79: 848-855
Neuro2012